La storia della quadreria|The history of the Art Gallery

convento vecchio

La raccolta dei quadri composta da oltre 200 dipinti venne destinata al Convento dei Cappuccini di Voltaggio verso fine Ottocento per volontà di Padre Pietro Repetto che aveva radunato questo notevole patrimonio artistico , in poco meno di un trentennio, nel  Convento di Santa Caterina a Genova.The collection with more than 200 paintings was transferred from the Convent of St. Catherine of Genoa to the Capuchins’ Monastery of Voltaggio during the late nineteenth century by Father Pietro Repetto’s will, who assembled this remarkable artistic heritage in less than thirty years. The collection began around 1870 thanks to religious congregations, government decrees, museums, libraries and family donations. An important support was also given by the Duchess of Galliera Maria Brignole Sale. L’attività di raccolta, iniziata intorno al 1870, fu determinata dalla volontà di recupero di beni delle congregazioni religiose che dovevano essere devoluti , per decreto statale, ai musei e biblioteche , dalle mutate condizioni socio-economiche e anche dal mutato gusto della nobiltà genovese disposta per diverse ragioni a cedere opere a soggetto religioso. Importante fu anche l’appoggio dato dalla Duchessa di Galliera Maria Brignole Sale all’iniziativa di Padre Repetto. Le opere coprono un ampio arco cronologico a partire dal XVI secolo fino ad arrivare agli inizi del XIX secolo ; predominano tele con temi sacri per lo più “dolorosi” dei più accreditati maestri genovesi del 1600 alle quali se ne aggiungono altre riferite a molteplici aree geografiche. Di fondamentale importanza per la conservazione in loco della collezione fu il provvedimento emanato nel 1901 dal Superiore Generale dell’Ordine, Padre Bernardo D’Andermatt, che vincolava indissolubilmente la raccolta al Convento e proibiva l’alienazione , sottrazione o mutazione a qualsiasi titolo senza l’autorizzazione dell’Ordine. I dipinti furono collocati in parte nella Chiesa ed in parte nell’annesso Convento creando un’insolita cornice artistica alla rigorosa vita monastica francescana ; i frati inventariarono e garantirono l’integrità delle opere fino agli anni ’50  del secolo scorso quando cominciò a rendersi indispensabile un intervento conservativo e una più idonea collocazione essendo nel frattempo aumentato l’interesse del pubblico e degli specialisti del settore. Iniziarono contatti tra l’Ordine e la Soprintendenza Belle Arti del Piemonte per una collaborazione di tutela ma fu l’iniziativa presa nel 1967 da Padre Ugolino, Superiore del Convento, che seppe stimolare l’opinione pubblica e gli Enti preposti. Nacque infatti il “Comitato per il riordino e la sistemazione della Pinacoteca” con l’adesione del Sindaco di Voltaggio e di rappresentanti di vari organi competenti  che permise il restauro di parte dei dipinti e la creazione di spazi espositivi oltre la Chiesa. Nel 1971 furono restaurate e utilizzate le parti ottocentesche del chiostro creando due nuove ali espositive (lato sud ed ovest ) dove sono state collocate, seguendo le migliori tecniche moderne di illuminazione e presentazione, le più importanti opere. Si è creata così la moderna Pinacoteca che attualmente il visitatore può ammirare, migliorata ed integrata con nuovi quadri restaurati in tempi recenti. Attualmente si sta lavorando al progetto di restauro per adibire tutti gli spazi del Convento a museo per una fruizione completa della collezione di opere d’arte .


The works cover a wide chronological span from the sixteenth century till the early nineteenth century. Important Genoese paintings, with painful sacred themes dated 1600, are added to other ones which are related to many geographical areas . In 1901 Father Bernardo D’Andermatt , Order’s General Superior , adopted a strong measure which permanently bound the collection over the Convent and prohibited the sale, the removal or the mutation without the Order’s authorization. The paintings were placed inside the Church and inside the connected convent, creating an unusual artistic frame to the strict monastic Franciscans’ life ; the monks inventoried all the paintings and ensured the integrity of the works until the 50s of the last century, when a indispensable, conservative and a more suitable location were necessary, due to an increasing interest of the public and of the art experts. Contacts between the Monks’ Order and the Fine Arts Office Department in Piedmont were taken to start a collaboration of protection; In 1967 Father Ugolino, Superior of the Convent, was able to stimulate the public opinion and the local Institutions to attend to the case ; as a matter of fact, a “Committee for the reorganization and the arrangement of the Art Gallery” was established in Voltaggio, supported by its Mayor and by local representatives too. This allowed the restoration of the paintings and the creation of an expositive area near the church. In 1971, the nineteenth-century sides of the cloister were restored and used, creating two new modern exhibition areas (south and west) where the most important works were placed. The new Art Gallery was born: visitors can admire the improved area, integrated with new paintings, restored in recent times. Nowadays, different improvements are made to use the convent as a museum for the complete collection of works.

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